L' italiano, un bagaglio di cultura di Gabriela Leiras
Quando pensiamo ad una lingua, pensiamo ad uno strumento usato da un popolo per rappresentare se stesso, quindi, dietro c'è una cultura che fa da sostegno.
Esistono mille forme di cultura, tra cui, l'arte occupa uno spazio importante, tanto il cinema quanto la musica e la letteratura.
Il testo che segue, é un esempio di come una lingua può diventare indimenticabile, non soltanto nel suo paese d'origine, pure all'estero.
É una lettera che ho trovato dentro una vecchia scatola, e dice cosi:
Amici miei,
in questa divina commedia che é la vita, voglio raccontarvi un fatto successo a Milano, più che fatto, possiamo chiamarlo, un miracolo a Milano.
Questo mi è capitato in una giornata particolare, e io non ho paura di dirlo:
mi sono innamorato.
Ero da solo, nell'albergo "Mediterraneo", quello che si trova al novecento della via Cristoforo Colombo, accanto alla piazza.
All'improvviso, sulla finestra di fronte, la ho vista… e lucevan le stelle.
Siccome sono l'ultimo romantico, in quel momento ho sentito di entrare in paradiso, perché io non so vivere senza una donna, e adesso vivo per lei.
Subito ho pensato, non voglio mica la luna, soltanto voglio parlarle, e farlo a modo mio, però come farlo? come sapere quale sarebbe il momento giusto per dare il sorpasso?
Che tipo d'uomo le piacerebbe? uno che fa il buono, il brutto, il cattivo?
Dopo due giorni ho trovato Lei, la sconosciuta.
Ci guardammo agli occhi per un lungo tempo, le ho chiesto il suo nome, Aida, e cosi, è nato questo piccolo grande amore.
Da quel momento in poi, per noi il cielo sarebbe stato sempre blu, dipinto di blu.
Ogni volta che ci guardavamo, dentro il mio cuore nasceva il mio canto libero.
Restare insieme a lei era come tornare all'odore dell'erba di casa mia, non ero disposto a perdere l'amore, con lei avevo pane, amore e fantasia, perché fra noi, amici, la vita è bella quando c'é un amore.
Adesso invece ho bisogno di voi…
La dolce vita che ho vissuto accanto a lei, non c'é più, e mai sarà come prima, oh sole mio!, fammi dimenticarla!
A volte, quando ci penso, una furtiva lacrima mi cade sulla faccia, e ricorderò sempre quella, l'ultima cena.
Amici, il motivo per cui ho bisogno di voi, è trovare soltanto una cosa: la pietà.
Mi trovo proprio nell'inferno, senza aver passato neanche dal purgatorio.
Sono crollato per terra come il vecchio cinema paradiso.
Prima di andarsene, le ho detto: ricordati di me, dopo lei è tornata a Roma, città aperta.
Adesso, mentre scrivo questa lettera, mi sono reso conto che ho bisogno anche della famiglia, e devo sbrigarmi perché fra un paio di minuti, verrà il postino e gliela darò in mano.
Cari amici, tornerò domenica presto la mattina, per favore, voglio chiedervi una cosa: al momento del mio arrivo, che nessun dorma.
Per molti che non credano nell'amore, questo che hanno letto, sembreranno solo parole, parole, parole; per me, invece, sono semplicemente cose della vita.