SECONDO PREMIO
Titolo:   La piazza del mio paese tra sogno e realtà
Autore: Tobias Antonio Bonerba

Trascorreva l'anno millenovecentocinquantaquattro  Avevo sette anni. Non più. Una mattina mi svegliai e subito  andai a trovare la mia mamma.
"Ma'! Ma'! Ho sognato con la piazza di Casamassima! Che bello!". Il cuore mi batteva tanto che ancora  ricordo il momento.
"Tranquillo - disse mia madre-, vieni, dimmi un po', che hai visto nel sogno?"
"Ho visto una piazza piccola, senza alberi  né giochi, dove c'era una chiesa, una fontana  con vari rubinetti, fanali, e gente che camminava  e mi guardava"
"Hai ragione, caro figlio, così è la Piazza della nostra Casamassima. Però, com'è possibile, se tu non ricordi niente del nostro paese natio e non hai mai visto una fotografia della piazza?"
"Eh, non lo so! Però davvero è così la Piazza di Casamassima, mamma?"
"Si, caro, vieni qui!" E mia madre mi strinse in un forte abbraccio che ancora oggi non posso dimenticare.
Anno millenovecentonovantanove. Avevo cinquantadue anni. I miei genitori mi guardavano dal cielo. Ritorno al mio paese natio dopo cinquanta anni.
Mi fermo in Piazza Municipio. Vedo la chiesa. Il mio cuore comincia a battere più forte. (Dopo seppi che tutti i candelabri della chiesa gli fece mio zio Giovanni). Vedo la piccola fontana coi rubinetti dove la mia mamma, come tutta la gente del paese, molti anni fa, andava a prendere l'acqua da bere o per cucinare, per lavarsi, per fare il bucato, per fare la pulizia della casa…
Vedo i fanali. Però non erano come quelli che avevo sognato nel millenovecentocinquantaquattro e che ancora ricordo: sferici, di vetro bianco, sulla punta di una colonna di ferro. Adesso "la luce al mercurio" illumina la notte nella piccola piazza che non ha, come nemmeno aveva prima, né alberi, né giochi per i bambini.
Dirimpetto, in un'altra piazzetta (forse in origine tutta una e adesso separata da una strada), vedo  il Monumento ai Caduti, protetto da una inferriata. Il ricordo dei miei genitori subito mi viene in mente.  Il terrore, che tante volte aveva sentito mia madre nei bombardamenti, accaduti nel paese nella seconda guerra mondiale, raccontato molti anni fa,  mi fa tremare. Che mio padre sia sopravvissuto a quattro anni sotto le armi durante la seconda guerra mondiale, mi fa sospirare.
E finalmente, vedo la gente che mi guarda, come nel sogno. Mia madre, felice, insieme a mio padre,  mi guarda anche dal cielo.-